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Warning: splatter recipe! (fegato in agrodolce)

Eccovi una gustosissima e sanguinolenta ricetta ottima soprattutto quando (soprattutto noi femminucce) si è a corto di Ferro, arricchita da una sana dose di fibra naturale al 100% a base di inulina.

Le quantità sono del tutto libere, io vi dico quelle che ho usato per il mio appetito da campioni:

160g di fegato di bovino adulto, bio, magro

1 cipolla rossa

1 mela gala (bugia, mezza perché ne sono ghiottissima e l’altra metà l’ho mangiata mentre cucinavo…)

1 cucchiaio di aceto balsamico di Modena IGT, IGP, DOC, DOP ecc…

1 cucchiaino di olio ExtraVergine

1 bustina di Bifin (CaDiGroup®)

1 pizzico di sale

1 pezzetto di zenzero grattugiato alla fine sopra, per darsi un po’ di arie new age

Per le varianti: provate con ananas, in alternativa o in aggiunta alla cipolla, olio di cocco al posto dell’olio extravergine e se la linea non è un vostro problema, consiglio una bella manciata di uva sultanina (slurp)

Il procedimento è molto semplice: ammorbidire la cipolla direttamente in padella con il cucchiaino di olio e un po’ d’acqua, dopo circa 5 minuti aggiungete la mela (e/o l’ananas) e fate andare altri 5 minuti a fuoco moderato. Una volta ammorbidita cipolla e mela buttate in padella il resto dei condimenti e il fegato tagliuzzato a pezzetti. Importante coprire il tutto in modo che non si disperdano i sieri e il sangue del fegato, che deve restare morbido e succoso (splatter!). Io non lo cuocio per più di 4, massimo 5 minuti e faccio in modo di servir(me)lo praticamente appena cotto. Buon appetito!

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Integrare consapevolmente: sostegno per il fegato

Non ce ne accorgiamo, ma il fegato lavora incessantemente come passaggio obbligato non solo per gli alimenti, da esso “passa il check” praticamente qualsiasi sostanza assunta per via orale, inalatoria ed anche cutanea (prodotti cosmetici, abiti, saponi ecc.). Ecco perché quest’organo necessita di una cura speciale che ne assicuri il buono stato di salute, anche e soprattutto perché un suo stato di malessere rimane spesso asintomatico.

È piuttosto noto il ruolo depurativo delle foglie amare, un tempo molto più diffuse nell’alimentazione quotidiana, come la cicoria, il cardo, le foglie di carciofo e di erbe amare selvatiche come la genziana, il tarassaco e la bardana, che si possono consumare in decotto, non proprio una prelibatezza, oppure in infuso o, appunto, integratori. L’integratore principe per il sostegno della funzione depurativa ad opera degli enzimi epatici conterrà in primis la _cinarina_ il principio attivo estratto dal carciofo, e la _silimarina_ analogo dal cardo mariano. Ovviamente ogni formulazione potrà aggiungere dei principi sinergici, come l’estratto di tè verde, di aloe, di crescione, di melagrana, ananas, limone e via dicendo, così come talune molecole altresì sinergiche (un esempio è l’acido alfa lipoico, altamente antiossidante) e micronutrienti quali vitamine (principalmente del gruppo B e vitamina C, altro antiossidante) e oligoelementi a sostegno degli enzimi epatici, come Zinco, Selenio, Rame, Manganese…

E’ importante sapere che questo tipo di integrazione, se eseguita correttamente per un periodo di 60 giorni, può sensibilmente abbassare il valore delle transaminasi epatiche e, associata ad una alimentazione ricca in fibra e povera in ALCOOL, ZUCCHERI SEMPLICI, ADDITIVI DOLCIFICANTI, GRASSI SATURI O IDROGENATI, può normalizzare una situazione patologica subclinica. Un fegato in salute determina un SENSIBILE miglioramento della qualità della vita, una diminuzione del senso di stanchezza, un miglioramento della qualità del sonno e della luminosità della pelle.