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Il rosso che fa bene

Vetrine, camioncini dei coltivatori e frutterie coloratissime di allegro rosso puntellato di verdi ciuffetti…le fragole hanno un fascino goloso e contagioso. Ottime al naturale o con qualche goccia di limone (che le protegge dall’ossidazione!), eccellenti con mousse, panna e in abbinamento ai dolci, le fragole sono il festoso annuncio del sole in arrivo che scalda l’aria e il cuore.

Amiamo le fragole perché sono gustose, ipocaloriche, ricchissime di oligoelementi fondamentali come Magnesio, Calcio, Ferro e Fosforo, hanno inoltre molteplici proprietà benefiche.

In termini più tecnici, il succo di fragola mostra un’attività antiossidante estremamente marcata dovuta al suo contenuto in ellagitannini, ossia una classe di composti chimici con azione antiossidante, anticancro e antivirale*. È stata osservata una inibizione di alcuni enzimi ossidativi (in particolare polifenolo ossidasi, della perossidazione lipidica e della beta glucosidasi) con effetto anti colesterolo*. Inoltre questi preziosi alleati interagiscono con alcuni enzimi gastrici sviluppando un’azione antinfiammatoria.

Ovviamente i frutti più ricchi di queste proprietà restano quelli selvatici e quelli da coltivazione biologica e stagionale, che sono da preferire ai frutti di serra, i quali, tuttavia, condividono con i primi una buona azione drenante.

E se tutto questo non fosse sufficiente a invogliarvi…ecco una velocissima ricetta per uno spuntino gustoso e super funzionale: strawberry smoothie!

200g fragole da coltivazione biologica, 200g cetriolo fresco, 1 cucchiaino di stevia, 4g di radice di zenzero fresca, 2 cucchiai di latte di cocco. Frullare nel cutter o con il minipimer fino ad ottenere una consistenza spumosa, decorare con foglie di menta fresca!

* NB: rimane inteso che le proprietà degli alimenti non si intendono a livelli farmacologici, ma unicamente coadiuvanti il mantenimento di un buono stato di salute.

Riferimenti bibliografici:

J Sci Food Agric. 2018 Apr 16. doi: 10.1002/jsfa.9079. [Epub ahead of print] “Effects of high power ultrasound on microflora, enzymes and some quality attributes of a strawberry drink.”

Nutrients. 2018 Apr 4;10(4). pii: E445. doi: 10.3390/nu10040445.“Protective Effects of Ellagitannin-Rich Strawberry Extracts on Biochemical and Metabolic Disturbances in Rats Fed a Diet High in Fructose.”

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Quell’odiosa buccia d’arancia

La cellulite è un’infiammazione, tuttavia questa parola è usata, impropriamente, per indicare un’alterazione cutanea esteticamente poco simpatica che prende il nome di panniculopatia edemato fibrosclerotica caratterizzata da stasi di liquidi negli spazi interstiziali, con gli inestetismi e le alterazioni funzionali che ne conseguono (microlesioni, rilascio aumentato di tossine ecc.).

Per non tediarvi con precisazioni scientifiche, veniamo al problema più comunemente sofferto: la cosiddetta “pelle a materasso”.

In primis mettiamoci l’animo in pace: una grossa fetta della causa è su base genetica. Questo però, come in molte cose, non vuol dire che non possiamo (RE)agire con le nostre armi, in primis lo stile di vita, in cui rientra, ovviamente, anche la dieta. Posto che attività fisica e abitudini posturali siano stati adeguatamente impostati, vediamo come la nostra alimentazione può aiutarci in questa battaglia che sembra non avere fine.

Sempre per metterci l’animo in pace, bisogna accettare che la cellulite non ha una reale cura, piuttosto si può migliorare l’aspetto estetico in molti modi, ma tenendo presente la necessità di una costanza pressoché vitalizia. Parlando strettamente di alimentazione, i termini chiave sono DISINTOSSICARE e DRENARE.

1) Disintossicare: utilizzare quotidianamente ortaggi e frutta, oltre ad apportare un ottimo rifornimento idrico, assicura l’assunzione di molti principi attivi naturali dall’attività depurativa e antiossidante. Dato che alla base della cellulite vi è un’infiammazione, assumere antiossidanti riveste un ruolo importante. Non è necessario imbottirsi di centrifugati o estratti, ma è fondamentale che in OGNI pasto, spuntini compresi, figuri una buona quantità di verdura, che sarà bene consumare sia cruda sia cotta. Consumare, infatti, solo verdura cruda, creerebbe gonfiore a livello addominale, inoltre l’eccesso di fibra renderebbe difficile l’assorbimento dei micronutrienti, ostacolandone la loro stessa assimilazione. D’altro canto, con la cottura alcuni principi vengono persi, ed ecco il perché dell’alternanza.

2) Drenare: è noto che alcuni alimenti possiedano una maggiore capacità drenante. Ananas, pompelmo e kiwi tra i frutti, sedano, cetriolo e asparagi tra gli ortaggi, ma solo per citarne alcuni. Possiamo anche “aiutarci” con l’utilizzo regolare di tisane fitoterapiche che stimolino l’eliminazione dei liquidi in eccesso che creano edema: ortosiphon, betulla, tarassaco, equiseto, centella e ciliegio sono i più noti.

3) BERE. In inverno è più difficile ricordarsi di bere una giusta – e non eccessiva – quantità di acqua. Può essere utile preparare una camomilla leggera da tenere nel thermos in modo da invogliarci a bere qualcosa di caldo e profumato. Si può usare anche del thè verde, con moderazione dato il suo potere eccitante.

4) Alimentazione equilibrata e completa: i carboidrati non sono responsabili della cellulite, quindi bandirli è una pratica che avrà solo effetti dannosi. Preferiamo invece quelli complessi e/o integrali per aumentare la depurazione auspicata.

5) Non strafare! Come in ogni cosa, è perfettamente inutile, oltre che dannoso, “partire all’attacco” interpretando tutti i consigli in maniera estrema. Metterli in pratica con serenità e costanza sarà molto più efficace e duraturo.

Restando a disposizione per ogni chiarimento,  vi auguro costruttività, costanza e ottimi risultati!