Intolleranze alimentari: fidarsi o no dei test in farmacia?

Le intolleranze alimentari, differenti dalle allergie, sono reazioni del nostro organismo a sostanze che risultano tossiche secondo diversi meccanismi di azione. Differentemente dalle allergie, sono dose dipendenti e passibili di accumulo, il quale può causare sintomi assimilabili all’intossicazione. La ragione delle intolleranze si nasconde, nella maggior parte dei casi, nella carenza di specifici enzimi metabolici. Un esempio classico è quello della mancanza della lattasi, enzima che scinde il lattosio nei due monosaccaridi glucosio e galattosio, con la conseguenza che tale zucchero risulta indigeribile. La permanenza del lattosio nelle vie intestinali causa poi una sintomatologia piuttosto comune: dolori addominali, flatulenza, diarrea, pesantezza, gonfiore addominale.

Ridurre o eliminare dalla dieta i componenti ai quali si risulta intolleranti è una strategia d’intervento efficace per migliorare la qualità della vita e arginare la fastidiosa sintomatologia.

Attualmente c’è un grande business introno al concetto di intolleranza alimentare, pertanto è consigliabile accostarsi ai test proposti con la giusta dose di criticità, prediligendo sempre e comunque i test basati sull’analisi ematica. Molte farmacie effettuano test in cui è previsto il prelievo di una piccolo campione di sangue (una goccia). L’affidabilità del risultato è, purtroppo, sempre da inserire nel contesto.

Il mio consiglio è quello di esigere sempre una spiegazione sorretta da evidenze scientifiche e, in generale, diffidare delle situazioni in cui le analisi sono finalizzate ad una promozione commerciale.