Consigli per l’ipotensione

Brevemente: l’ipotensione arteriosa.

Si parla di ipotensione arteriosa quando il valore della pressione sistolica (massima) è tra 110 mmHg e 80 mmHg. Se questa situazione è abituale e stabilizzata, non vi sono gli estremi per un intervento farmacologico, poiché l’organismo è in grado di gestire questa condizione senza che vi siano sintomi o conseguenze negative. Non si parla di patologia, dato che generalmente è considerata una condizione vantaggiosa, soprattutto in un’era in cui dilaga il problema inverso: dell’ipertensione. L’ipotensione può essere dovuta a cause cardiache, vascolari o nervose, ed è classificabile in:

1 – Acuta o parossistiche. Insorge per diminuzione della contrattilità miocardica e/o aumento della vasodilatazione periferica. Può verificarsi shock da ipotensione ortostatica (lo stare in piedi a lungo) dopo lunghe degenze a letto, in caso di vene varicose o in gravidanza, oppure in conseguenza all’assunzione di alcuni farmaci (es. diuretici).

2 – Cronica o permanente (astenia, stanchezza, debolezza, svenimenti) che può essere primaria o costitutiva, oppure secondaria ad altre sindromi (es. insufficienza aortica, anemia).

Dormire in posizione orizzontale causa fuoriuscita dei liquidi dall’apparato circolatorio. Questo spiega perché il fenomeno sia più accentuato al mattino, dopo una notte di sonno.

Consigli

Può essere d’aiuto aumentare l’apporto idrico e salino nella dieta: un pizzico di sale, senza esagerare, e qualche bicchiere di acqua in più, aiutano a prevenire la disidratazione e ad aumentare il volume plasmatico. Anche cacao, caffè e the, pur agendo in modo differente, favoriscono un moderato rialzo pressorio. L’alcol, al contrario, aumenta la disidratazione corporea e favorisce la comparsa di ipotensione. Infine, chi soffre di pressione bassa dovrebbe evitare pasti troppo abbondanti, che richiamano una grande quantità di sangue all’apparato digerente, sottraendolo al resto del circolo. Quando gli episodi avvengono dopo pranzo (per colpa del “sequestro” di sangue nell’area addominale dovuto alla digestione) potrà bastare consumare pasti meno abbondanti ed evitare l’alcol; quando il fastidio si fa sentire in una persona altrimenti del tutto sana, è essenziale imparare a riconoscere le situazioni che mettono a rischio per evitarle e ridurre l’eventualità di disturbi dovuti al calo improvviso della pressione.

In caso di vene varicose si consiglia l’utilizzo di calze elastiche graduate che, esercitando una compressione decrescente dal piede verso la coscia, favoriscono il ritorno venoso dagli arti inferiori al cuore.

Il calore predispone alla vasodilatazione con sequestro ematico negli arti inferiori, è un ulteriore condizione che contribuisce a scatenare i sintomi della pressione bassa.

Alimenti CONSIGLIATI

Alimenti ricchi di minerali, in generale. Non esagerare, in ogni caso, con gli integratori salini: massimo una bustina al giorno (due in estate).  Arancio, avena, banane, alghe, mirtillo, orzo, ginseng, rapa. Tra le spezie, favorire: aglio, salvia, timo, rosmarino. Se non si hanno problemi di sovrappeso, si posso privilegiare cibi salati: formaggi, prosciutto, tonno in scatola. Liquirizia: provoca una leggera ritenzione idrica, aiutando l’ipoteso a conservare una volemia nella norma. Inoltre ha naturali proprietà gastroprotettive.

Alimenti SCONSIGLIATI

Bevande alcoliche. Cibi grassi e molto calorici. Dolci contenenti molti grassi: merendine, croissant, prodotti di pasticceria

INOLTRE…

  • Evitare le situazioni che possono indurre eccessiva sudorazione.
  • Attenzione alle variazioni improvvise di posizione, ad esempio alzarsi dal letto troppo velocemente.
  • Non restare troppo in piedi, soprattutto se fermi e senza muovere le gambe.